Cerca nel blog

venerdì 27 maggio 2011

Riflessione politica"la prima"

Ritengo che sia doveroso scrivere qualche cosa sulla giunta comunale di Fiumicino sul suo comportamento nei settori della nostra società e territorio. Di una cosa sono persuaso e convinto. Anzitutto della egemonia della persona del sindaco che poco spazio ha lasciato a scelte e proposte indipendenti avanzate dagli uomini e donne della sua giunta. Lo sento,lo percepiamo dal lungo silenzio di costoro,quasi una timidezza nel volere proporre.
Solo in questo modo riusciamo a spiegarci l'assenza di idee e spazi propositivi di consiglieri e assessori.
La storia delle comunità politiche grandi o piccole è ricchissima di sapori e diktat di individui che hanno soffocato per presunzione personale e represso la libertà delle idee degli altri.E' quasi una strana malattia senza sintomi ma che degenera senza che chi ne è affetto senta dolore.
Quasi tutti i settori significativi di questo comune fatta eccezione la cementificazione,sono vuoti di realizzazioni,nulla o pochissimo è stato fatto per una politica sociale,per una degna ed ecologica politica ambientale,per l'occupazione,per la formazione per un sostegno sanitario e cosi via.
Quasi nulla è stato prodotto semplicemente perchè è mancata l'iniziativa personale dei responsabili o meglionoi crediamo  un impegno nel aver tentato di fare e proporre ma che poi si è dissolto.
Se leggiamo il bilancio del comune di Fiumicino,una significativa voce la occupa quelle delle consulenze esterne, in pratica,ci si rivolge a competenze fuori dal territorio  per fare o tentare di fare sul proprio e purtroppo di voci esterne che suggeriscono il da fare in casa nostra sono sempre più assordanti.
Con ciò non asseriamo che i consiglieri e assessori di questo comune siano degli incompetenti non in grado di gestire un territorio ma diciamo solo che sono in qualche maniera intimiditi e quindi si ammalano 
 di sfiducia.
Oggi i primi cittadini dei comuni nazionali sono diventati anche imprenditori della politica essi la gestiscono come aziende e del loro staff collaborativo fanno ciò che la legge gli consente di fare e cioè licenziare e assumere uomini e donne che vogliono vivere di politica o fare politica.



Nessun commento:

Posta un commento