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sabato 30 aprile 2011

Referendum

Quindi i referendum si faranno e quindi a Giugno andremo a votare. Questo strumento è oggi l'unico che ancora ci consente di dire come la pensiamo e che cosa è bene e cosa non bene per noi.
Ma qualcuno sta cercando di negarci questo nostro diritto e con prepotenza e con minacce!.e,proprio come in passato,quasi tutti i partiti politici,oggi ancora,tentano di scipparci la possibilità di esprimerci democraticamente.
I cleptomani della politica assatanati di uranio con contorno di scorie radioattive e avidi di lingotti di oro,chiedono una pausa e un rinvio che ad essi servirebbe solo ad  evitare la sconfitta!.
Non è vero che i referendum non si faranno.Sono bugie che la maggioranza per imbrogliare e disorientare la gente manda a dire attraverso la brigantesca propaganda che fa attraverso i suoi asserviti lacchè delle sue televisioni e giornalismo manipolato.
Ma al di la delle loro convenienze non riusciamo a capire il perchè di questo atteggiamento, difronte ad un problema serio e pericoloso come quello del nucleare e come quello del bene di tutti senza padroni che è quello dell'acqua e infine quello di giustiziare i colpevoli per aver trasgredito la legge.
Siamo delusi. Questo è un tentativo goffo e demenziale che ci costringerebbe ad andare contro la nostra stessa natura e pertanto andiamo a votare e cosi con il nostro voto,con la vittoria del SI,SI,SI,riporteremo sulla strada della ragione della sensibilità,della legalità e della coscienza questi uomini e donne che provvisoriamente occupano sedi istituzionali  su quella via biblica e santa della ragione quale patrimonio indistruttibile  dell'uomo!.


lunedì 4 aprile 2011

Russo D'Auria alle prossime comunali

Mario Russo D’Auria, ormai storico presidente dell’associazione Progetto futuro, ha deciso di prendere una posizione ancora più netta, se possibile, e ancora più “politica”, decidendo di candidarsi alle prossime elezioni comunali. Una decisione che scaturisce da “esigenze e realtà non più rinviabili”. A Russo D’Auria, di cui questa sera verrà trasmesso un intervento alla trasmissione tv Parliamone a teatro su Canale 10, abbiamo rivolto qualche domanda.
Perché presentarsi alle elezioni?
Ho avvertito l’esigenza di scendere in campo perché  a Fiumicino le cose sono peggiorate. Questo è un territorio che ha un’ estrema sete di giustizia: irrinunciabile agire diversamente.
Che cosa intende? Si riferisce forse a promesse non mantenute?
Sì, a cominciare dai B4A. Non si realizzano perché non c’è la volontà. Si potrebbe partire da lì per rimettere in sesto l’economia della città. Questo dovrebbe essere il compito dell’amministrazione che finora però non ha mantenuto. Fanno poche cose e quelle cose che fanno le fanno pure male!
E delle grandi opere come il Ponte 2 Giugno?
Ecco. Le grandi opere: Ponte 2 Giugno, i porti commerciale e turistico, la viabilità: promesse. E non ho neanche visto lavorarci la gente di Fiumicino. Cosa succederà in futuro? Queste grandi opere, ne sono sicuro, non porteranno ricchezza al territorio. Da qui parte la nostra idea di fare politica, coinvolgendo innanzi tutto il cittadino. La proposta di Progetto futuro è quella di mettere al centro della politica il cittadino, il vero protagonista.
Dove si colloca Progetto futuro? A sinistra, a destra o al centro?
Al centro. In un centro, sicuramente: questa è l’idea. Non sono mai stato un estremista.
Ma di cosa hanno bisogno i cittadini?
Di ambiente, per esempio. Di vivere in una città pulita mentre oggi Fiumicino è sporca nonostante dall’anno scorso la tassa per i rifiuti sia stata aumentata del 40 per cento. Se questo succede è perché l’amministrazione è incapace di governare e di gestire.
Dove altro intervenire?
Nel commercio, che è sofferente. E poi nel turismo, una voce trascurata dall’amministrazione, dove non si fanno investimenti. Eppure commercio e turismo sarebbero voci importanti per l’economia locale. Penso che il nostro territorio ha grandi risorse come il Porto di Traiano che però non sono valorizzate. E poi c’è tutto il settore ittico, anch’esso non promosso. Qualcosa si sta svegliando ma è ancora presto.
Quale il motto, allora?
Meno promesse e più fatti. I cittadini sono stanchi. Stanchi di pagare più tasse, stanchi degli autovelox e bisognosi, i più giovani, di avere prospettive occupazionali. E questo lo dico dall’alto della mia esperienza ultradecennale nel sindacato.
Maria Grazia Stella